Assalto all’Europa

E’ l’alba del 13 maggio 1984. Mentre in Europa la quasi totalità della popolazione dorme ignara dei reali pericoli della Guerra Fredda, quella domenica mattina in un bunker del Cremlino si susseguono frenetici i briefing. L’Allarme Rosso, l’allerta che preannuncia un attacco imminente del Patto di Varsavia, viene trasmesso a tutte le unità aeree della NATO. Tra queste, vi è quella di un gruppo di piloti italiani di Caccia Bombardieri. Pronti a vender cara la pelle, anche loro si preparano all’inevitabile combattimento, ma l’impensabile accade…

ISBN 979-12-200-3574-3

15,00

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Assalto all’Europa

Il tema conduttore di “Assalto all’Europa” merita un’adeguata spiegazione. Diverse volte, durante la presentazione dei primi due libri – “Buon volo, Maggiore” e “In bocca al lupo, Maggiore” molti giovani mi hanno domandato cosa sia stata la Guerra Fredda e se veramente si sia rischiata una guerra mondiale. Ho sempre risposto che in quegli anni, quando suonava la lugubre sirena dell’allarme, non si sapeva immediatamente se si trattasse solo di un’esercitazione o dell’inizio di un conflitto reale. Al termine di ogni allarme sembrava quasi impossibile che la vita “fuori dalla base” fosse continuata nella piena normalità e inconsapevolezza della possibile apocalisse e ci voleva anche un po’ perché in noi, piloti di “prima linea”, la tensione si allentasse e si riprendessero le consuete attività di ogni giorno. È da queste domande e dalla tensione vissuta in quegli anni che è nata l’idea di questo testo, che descrive in modo romanzato il reale pericolo che l’Occidente potesse essere attaccato dall’Armata Rossa fino alla vigilia del 13 maggio 1984. Pericolo comunque non aleatorio ma concreto, confermato dai piani d’invasione resi noti dopo la caduta del muro di Berlino, piani estremamente dettagliati sulle forze da impiegare, sulle direttrici di attacco e sulle tempistiche per raggiungere determinate città europee.

Il romanzo inizia e termina con una lunga serie di avvenimenti politico-militari mondiali, realmente accaduti negli anni ’80, che ci fanno rivivere il clima di Guerra Fredda e riporta con fedeltà gli schieramenti della NATO e del Patto di Varsavia nel 1984.

Nonostante in quegli anni il confronto politico-militare sia stato duro e caratterizzato da una crescente corsa agli armamenti, la guerra tra i due blocchi non è mai scoppiata e quei piani sono rimasti tali fino alla caduta del muro di Berlino.

Ma per quale motivo la Terza Guerra Mondiale non è scoppiata?

Oggi il merito della caduta del comunismo e della fine della Guerra Fredda  viene rivendicato dalla Segreteria di Stato americana – per aver fatto crollare economicamente l’Unione Sovietica con la “corsa agli armamenti” – e dalla NATO – per aver militarmente tenuto testa al Patto di Varsavia con la decisione d’installare gli Euromissili.

Ma forse questi non sono gli unici motivi: il romanzo “Assalto all’Europa” ne fa emergere altri, perlopiù sconosciuti, forse altrettanto determinanti. Certamente San Giovanni Paolo II e la Polonia hanno avuto un ruolo determinante per il destino di tutta l’Europa orientale. Il Papa, in particolare, era tra coloro che non avevano mai dato per scontato che l’Europa dovesse rimanere divisa in due all’infinito e che la situazione potesse modificarsi solo con una Terza Guerra Mondiale. Era convinto che il trattato di Yalta fosse stata una grande ingiustizia nei confronti dei popoli dell’Est e per giunta perpetrata con la complicità delle potenze occidentali. L’ordine europeo determinatosi alla fine della Seconda Guerra Mondiale sembrava immutabile ma, dopo il 13 maggio 1984, il lunghissimo periodo della Guerra Fredda ha avuto termine in soli cinque anni (caduta del muro di Berlino 9.10.89) e incredibilmente in modo pacifico, senza l’uso di neppure una delle decine di migliaia di testate nucleari delle due superpotenze. Nazioni come Polonia, Cecoslovacchia, Germania Orientale, Ungheria, Romania, Bulgaria, Lituania, Lettonia ed Estonia hanno riottenuto la libertà senza scontri armati. Tutto ciò ha veramente dell’incredibile se consideriamo quanto è accaduto e accade in tante analoghe situazioni di desiderio di libertà in alcuni Paesi Medio-orientali o africani. Occorre anche sottolineare che in Italia il dibattito su tali argomenti è praticamente inesistente e vi è il concreto rischio che la storia degli anni ‘80 – con la Polonia protagonista della grande svolta che ha segnato la fine del comunismo – sia messa in uno scaffale e dimenticata. È per tale motivo, per mantener desto nella memoria di tutti il contributo di coloro che per anni hanno lottato e pregato per la libertà negata, che il libro termina con un’appendice dedicata proprio alla resistenza della Polonia al regime comunista.

Tutto il testo (prologo, capitoli, epilogo e appendice) non ha note, ma sarà possibile approfondirne molti aspetti leggendo “Per saperne di  più”, dove si scoprirà che anche la parte romanzata poggia su molte circostanze reali.

I piloti del 101° Gruppo sono i medesimi personaggi dei miei primi due libri pubblicati, ma poiché l’argomento di “Assalto all’Europa” è l’inizio di un conflitto dal quale i “nostri” sono consapevoli di non uscirne probabilmente vivi, goliardia e aneddoti scherzosi – tipici dei racconti precedenti – in questo testo sono quasi assenti.

“Assalto all’Europa” doveva essere il 13° racconto del libro “In bocca al lupo, Maggiore”, ma dopo ricerche, studi e approfondimenti è talmente cresciuto per dimensioni e natura che alla fine è diventato un romanzo storico. “Un tiro mancino all’Autore!” direbbero i piloti del mitico 101.

Flavio Babini

Peso0,340 kg
Dimensioni21 × 14 × 2 cm

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